venerdì 5 gennaio 2018

Lasciando l'Italia alle spalle - 6. Camminando sopra il macadam

Seline (Croazia), 10/8/2017
Come anticipato, oggi ci dedichiamo alla visita del parco naturale nazionale di Paklenica. Gli ingressi sono due e corrispondono a Mala e Vela Paklenica, le due gole attraverso le quali si sviluppano gli itinerari.




L'ingresso costa circa 5 € e con un sovrapprezzo si può entrare in auto percorrendo circa un chilometro. Poco dopo il parcheggio parte il macadam, un termine che mi richiama una delle più belle canzoni di Paolo Conte e che ritornerà nel corso del nostro viaggio.


Il parco di Paklenica è famoso anche per le sue pareti di arrampicata. I cartelli ci indicano le numerose vie che si sviluppano lungo le massicce pareti che incombono su di noi, ma c'è spazio anche per i principianti con le numerose pareti attrezzate che si trovano nel primo tratto del percorso, intorno al Centro di Documentazione. A proposito di quest'ultimo, singolare è la sua collocazione: all'interno di un bunker antiatomico - così ci è stato raccontato - fatto costruire all'interno della roccia dal Maresciallo Tito.













Il tratto più ripido del percorso è un po' scivoloso ma affrontabile, non fosse per i 40°C che rendono difficoltosa qualsiasi attività umana. Ad un certo punto finiamo anche l'acqua. Non c'è alcuna traccia di abitazioni e speriamo nella comparsa di una fontana, ma sono disposto anche ad abbeverarmi al ruscello che scorre di fianco al sentiero. Fortunatamente ecco l'acqua che cercavamo, prima dell'ultimo tratto quasi pianeggiante che ci conduce alla casa del guardiaboschi, una sorta di rifugio rudimentale. Segnalo che è possibile anche abbandonare il percorso da noi affrontato per raggiungere una grotta che ci assicurano essere di un certo interesse.




Quello che a noi interessa maggiormente, con questo caldo, è però un bagno nella spiaggia di Kulin, area attrezzata all'ingresso di Starigrad. Aspettiamo qui che passi la calura, poi torniamo in camera e ci prepariamo per la cena. Mangiamo ćevapčići (io) e pesce alla griglia (Sara) in una trattoria vicino al mare accompagnati da Karlovačko e dalle voci di una tv croata che ci arriva da qualche casa lì vicino. Non capiamo nulla, se non che il programma deve essere piuttosto trash. Meglio fare due passi. Raggiungiamo la piazzetta del paese, dove un quintetto niente male suona musica dalmata e gli abitanti ballano con spontaneità. Abbiamo iniziato il viaggio con la musica popolare e con la musica popolare proseguiamo.


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